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Approfondimenti | L'incontinenza urinaria





Meno frequente che nelle donne, ma altrettanto tabù, l’incontinenza urinaria nell’uomo è spesso legata ai disturbi della prostata.

Oggi questo problema ha molte soluzioni, perciò è importante parlarne per sdrammatizzarlo e ritrovare la propria libertà.

In Italia, si stima che l’incontinenza urinaria riguardi un milione di uomini. I fattori di rischio sono noti: disturbi della prostata (più del 40% dei casi di incontinenza maschile), disturbi cognitivi (circa il 20% dei casi), le malattie neurologiche (circa il 15% dei casi), gli interventi chirurgici sulle vie urinarie, e l’avanzare dell’età.

La continenza urinaria - la capacità di trattenere le urine - è assicurata da uno sfintere posto sotto il collo della vescica, intorno all’uretra. Lo sfintere è formato da due componenti muscolari che hanno comandi nervosi diversi: uno risponde alla volontà, l’altro è autonomo, e grazie a un riflesso inibitorio reciproco, quando la vescica si contrae i muscoli sfinterici si rilassano, e viceversa. L’incontinenza urinaria è conseguenza di un malfunzionamento muscolare come la lesione dello sfintere e/o degli altri muscoli del perineo, o di un’anomalia neurologica dello sfintere e/o della vescica. La perdita involontaria di urina può manifestarsi in circostanze diverse:

  • incontinenza da sforzo: si manifesta durante uno sforzo, può aver luogo nell’uomo a seguito di un intervento alla prostata, sia per lesione dello sfintere, sia per lesione dei nervi dello sfintere. Nella maggior parte dei casi è transitoria e una rieducazione appropriata può risolverla in via definitiva. Per l’1% circa dei pazienti per i quali è invece permanente, è possibile ricorrere a un impianto sfinterico;
  • incontinenza per imperiosità: si manifesta più tardivamente e la frequenza aumenta con l’età, ed è legata a un’instabilità vescicole spesso provocata da un’iperplasia (aumento della dimensione) della prostata. Può essere associata a un’anomalia neurologica (malformazione congenita, vescica iperattiva, trauma del midollo spinale…). Interviene anche in assenza di sforzo, per esempio durante la notte;
  • incontinenza per ritenzione di urina nella vescica, in questo caso la vescica è costantemente piena e le perdite corrispondono a un “troppo pieno” che viene evacuato. Le minzioni avvengono per “traboccamento”. Nell’uomo, l’ostruzione provocata da un adenoma della prostata ne è una causa frequente;
  • piccole perdite legate a un evento transitorio come un’infezione urinaria, un calcolo…;
  • l’incontinenza postminzionale, che si manifesta con gocce “ritardatarie”; è molto frequente negli uomini più avanti con gli anni ma riguarda 1 uomo su 3 prima dei 40 anni, e il 50% dei soggetti con più di 60 anni. La rieducazione è risolutiva.

In uno stesso individuo possono essere associate le diverse forme di incontinenza urinaria, soprattutto in età avanzata. Nella maggior parte dei casi di incontinenza è richiesto l’esame urodinamico, che consiste nell’introduzione di una sonda nella vescica e che permette di rilevare tra l’altro un’eventuale iperattività vescicale (contrazioni frequenti e disinibite del muscolo vescicale) risultante in un’incontinenza per imperiosità. Nei casi semplici l’esame urodinamico è spesso l’unico esame importante. Quando la causa dell’incontinenza è difficile da stabilire o quando si scopre una causa neurologica, si procede in genere ad altri esami come l’elettromiogramma, la risonanza magnetica, ecc.

L’incontinenza urinaria da sforzo può essere trattata in modo diversi, a cominciare dalla rieducazione. In caso di fallimento, il trattamento d’elezione è chirurgico, con tecniche diverse. L’incontinenza per imperiosità viene curata associando il trattamento farmacologico (anticolinergici a base di ossibutinina per ridurre il numero di contrazioni disinibite della vescica) alla rieducazione, e ricorrendo nei casi ribelli alla stimolazione nervosa con impianto di un elettrodo a contatto di una radice nervosa (neuromodulazione sacrale). Alcuni casi molto particolari di vesciche neurologiche, che rientrano nel quadro di una malattia più globale, possono richiedere l’ingrandimento o la rimozione della vescica. L’incontinenza per lesione organica dello sfintere, per esempio dopo chirurgia della prostata, può essere trattata con la rieducazione o con la chirurgia, sia per impianto endoscopico di materiale sintetico nella regione sfinterica, sia con la creazione di uno sfintere artificiale, un’operazione minuziosa e non priva di rischi ma che garantisce risultati eccellenti.

I problemi neurologici
Qualunque malattia, condizione o trauma che danneggia i nervi può portare alla comparsa di disturbi urinari, indipendentemente dall’età del soggetto:

gli uomini che hanno avuto il diabete per molti anni possono sviluppare un danno ai nervi che influenza negativamente il controllo della vescica;

ictus, malattia di Parkinson e sclerosi multipla danneggiano il cervello e il sistema nervoso, e possono dare luogo a incontinenza urinaria;

la vescica iperattiva è una condizione nella quale la vescica “entra in azione” al momento sbagliato. Il disturbo può essere provocato da un problema nervoso, o senza causa certa;

i traumi alla colonna vertebrale possono provocare incontinenza a causa dell’interruzione dei segnali nervosi richiesti per il controllo della vescica.

La ginnastica che migliora la vita
Il pavimento pelvico è composto da strati di muscolo e da altri tessuti che partono dall’osso sacro nella parte posteriore per arrivare all’osso pubico nella parte anteriore del bacino. Il pavimento pelvico sostiene la vescica e l’intestino, ed è attraversato dall’uretra e dal retto. Gli esercizi servono a rafforzare i muscoli migliorando il controllo di vescica e intestino. Individuate i muscoli da esercitare: sedetevi o sdraiatevi con i muscoli di cosce, natiche e addome rilassati. Serrate l’anello muscolare dell’ano come se voleste controllare un flusso di diarrea o la fuoriuscita di gas intestinale: ripetete il movimento diverse volte, per essere sicuri di aver individuato il muscolo giusto, senza stringere le natiche. Quando urinate, cercate di arrestare il flusso a metà, poi avviatelo di nuovo; questo esercizio va ripetuto non più di una volta alla settimana, perché potrebbe interferire con il normale svuotamento della vescica.

  • Esercizio 1
    contraete e tirate verso l’interno contemporaneamente i muscoli che circondano l’ano e l’uretra, sollevandoli verso l’alto all’interno. Trattenete la contrazione contando fino a cinque, poi rilassate i muscoli;
  • Esercizio 2
    ripetete l’esercizio 1 e poi rilassatevi. Dovreste provare una precisa sensazione di “abbandono”. Lasciate passare 10 secondi tra una contrazione e quella successiva, allenandovi a mantenere i muscoli contratti mentre contate fino a 10. Ripetete l’esercizio 8-10 volte;
  • Esercizio 3e
    seguite 5-10 contrazioni brevi, veloci ma molto decise. L’insieme di questi esercizi andrebbe ripetuto ogni giorno, almeno 4 o 5 volte.

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