Rassegna stampa | Atuttocampo, Sesso e sport
Un dato ormai è certo: da tempo la medicina non cura soltanto tumori, influenze, morbillo, polmonite, fratture ecc., ma si sforza di dare all’uomo un equilibrio psicofisico che gli consenta di svolgere al meglio le proprie funzioni sociali, familiari e, soprattutto, lavorative. Che gran parte di questa armonia dipenda dalla sessualità, dall’arte di amare fisicamente e mentalmente, è cosa risaputa. Ma quante volte alla settimana si può amare fisicamente un’altra persona? Se le forze lo consentono, anche più di una volta al giorno, assicurano gli esperti. Ma è giusto che i nostri atleti facciano l’amore in prossimità di una competizione?
In particolare, fare l’amore prima di una gara agonistica, può essere salutare oppure no? I gladiatori romani trascorrevano la notte precedenti i giochi del circo con la loro donna o l’amante ed il rapporto sessuale incideva in minima parte nella dispersione di energia. E’ probabile quindi che il rapporto sessuale venisse considerato benefico, in quanto capace di rilassare l’atleta, permettendogli un sonno riposante.
Ma a parte questa eccezione, sin dai tempi più remoti, il rapporto sessuale è stato sempre ritenuto responsabile, tanto nell'uomo che nella donna, di una dispersione di energia e di distrazione; in particolare il sesso è stato visto sempre come un elemento capace di distrarre la mente ed indebolire il fisico dell’atleta: boxeurs, atleti, calciatori ecc., che da sempre partecipano a competizioni importanti o ai giochi olimpici sono costretti, dai loro allenatori, ad una astinenza rigorosa. Oggi, forse stiamo per approdare ad un’altra importante, nuova e, per certi aspetti, rivoluzionaria teoria. Il sesso, secondo molti studiosi, funziona come una sorta di doping naturale, consigliabile anche ai culturisti. E ciò sembra valga tanto per gli uomini che per le donne, dove analoghi meccanismi endocrini caratterizzano l’attività sessuale e la determinazione caratteriale. Sembra infatti durante l’attività sessuale si innalzino i livelli di testosterone e che lo stesso testosterone accompagni poi i comportamenti aggressivi. Ecco perché, nel caso sia richiesto particolare vigore da parte dello sportivo, il sesso può essere indicato, al fine di migliorare le proprie performance.
Ma, per ora, nonostante le rivelazioni scientifiche calciatori ed atleti in generale dovranno ancora attendere: allenatori e presidenti, al rapporto sessuale, specialmente a ridosso della competizione, per i loro atleti preferiscono l’allenamento, lo stress fisico e mentale: in campo bisogna lottare sino alla fine, essere attenti, saper recuperare… altro che permettere il rapporto sessuale !!!
Eppure, nonostante ciò, la ricerca scientifica segue l'idea che il rapporto sessuale aiuta nelle competizioni o per lo meno non indebolisce il fisico dell’atleta. Una recente indagine americana ha evidenziato che l’attività sessuale non è più stressante sul cuore di molte altre attività quotidiane come camminare o salire le scale. Sembra infatti che la quantità di energia necessaria per svolgere l’attività sessuale si sia dimostrata equivalente a salire due rampe di scala in un minuto.
del dr. Alessandro G. Littara